Giorgio Vasari - Opera Omnia >>  Le vite de più eccellenti architetti, pittori et scultori




 

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M A S O L I N O

Pittore


Grandissima certamente si debbe credere la satisfazzione di quegli animi che si accostano al sommo grado delle scienzie ove e' si affaticano; e di coloro che tirati dal diletto e dalla dolcezza delle virtú, sentendosi trar buon frutto de le fatiche, vivono una vita molto piú e dolce e beata, che non è amara e meschina quella altra di colui che quanto piú si affatica per appressarsi a la perfezzione, tanto piú gli in|grossa lo ingegno e riesce di manco pregio. E certo quando il cielo forma que' primi, forma un vaso capace di molte cose, una memoria che le ritenga et una mano che graziatamente e con buon giudizio le sappia esprimere, come bene esprimere le seppe ne' tempi suoi Masolino da Panicale di Valdelsa, il quale fu discepolo di Lorenzo di Bartoluccio Ghiberti, e nella sua fanciullezza bonissimo orefice, e nel lavoro suo delle porte il miglior rinettatore che Lorenzo avesse; ne' panni delle figure era molto destro e valente, e nel rinettare aveva molto buona maniera et intelligenza. Per il che nel cesellare faceva con piú destrezza alcune ammaccature morbidamente, cosí nelle membra umane come ne' panni. Diedesi alla pittura d'età d'anni xix, e quella per sua arte esercitò poi sempre, imparando il colorire da Gherardo dello Starnina. Et andatosene a Roma per studiare, mentre che vi dimorò, fece la sala di casa Orsina Vecchia in monte Giordano, e, per un male che l'aria gli faceva alla testa, tornatosi a Fiorenza, fece nel Carmino allato della cappella del Crocifisso la figura del S. Pietro che si vede ancora. La quale essendo da gli artefici lodata, fu cagione che gli allogarono in detta chiesa la cappella de' Brancacci con le storie di San Pietro, che dato opera con ogni studio ne condusse a fine una parte, come nella volta dove sono i iiii Vangelisti e quando Cristo toglie da le reti Andrea e Piero; fecevi il suo piangere il peccato quando egli negò Cristo e dopo la sua predicazione per convertire i popoli. Fecevi il tempestoso naufragio degli Apostoli, e quando San Piero libera da 'l male Petronella sua figliuola, e nella medesima storia quando egli e Giovanni vanno al tempio, dove innanzi al portico è quel povero infermo che gli chiede la limosina, al quale non potendo dare né oro, né ar|gento, col segno della croce lo libera; fatte le figure per tutta quell'opera con molta buona grazia, e datoli grandezza nella maniera, morbidezza et unione nel colorire e rilievo e forza nel disegno. La quale opera fu stimata molto per la novità sua e per l'osservanzia di molte parti che erono totalmente fuori della maniera di Giotto. Le quali storie, sopraggiunto dalla morte, lasciò imperfette. Fu persona Masolino di bonissimo ingegno, e molto unito, e facile nelle sue pitture, le quali con diligenzia e con grand'amore a fine si veggono condotte. Questo studio e questa volontà d'affaticarsi ch'era in lui del continovo, gli generò una cattiva complessione di corpo, la quale inanzi al tempo gli terminò la vita e troppo acerbo lo tolse al mondo. Morí Masolino giovane di età d'anni xxxvii, troncando la aspettazione che i popol avevano concetta di lui. Et ad memoria di cosí acerbissima morte gli fu fatto poi questo distico:

Hunc puerum rapuit Mors improba: sed tamen omnes
Pingendo senes vicerat ille prius.


Furono le pitture sue circa l'anno mccccxl. E Paulo Schiavo, che in Fiorenza in su 'l canto de' Gori fece la Nostra Donna con le figure che scortano i piedi in su la cornice, si ingegnò molto di seguire la maniera sua e di Masaccio parimente.








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